Protesi su impianti tipo Toronto Bridge
“Con o senza Gengiva Finta?”
Molto spesso noi operatori, proponendo ai nostri pazienti, una protesizzazione su impianti del tipo Toronto Bridge ci troviamo di fronte a questa domanda: “C’e la gengiva finta?”.
La presenza o meno della gengiva finta nelle protesi su impianti non deve essere considerata un elemento a sfavore, ma tutt’altro.
Bisogna chiarire il concetto che la decisione sulla eventuale presenza di gengiva finta nelle protesi è dettata dalla quantità di gengiva ed osso naturali presenti.
Le arcate mascellari edentule in seguito all’invecchiamento
e a patologie parodontali gravi destruenti e/o processi cariosi devastanti vanno incontro a riassorbimento osseo e tendono ad assottigliarsi diminuendo in altezza soprattutto nella zona posteriore (premolari e molari);
in casi come questo, per preservare la corretta occlusione è necessario aumentare l’altezza dei denti protesici (finti) come nelle vecchie metodiche d’’implantologia classica da noi non più adottate.
Il risultato estetico di tale operazione non è sempre confortante poiché si realizza il classico sorriso equino dai denti vistosamente lunghi.
L’utilizzo della flangia o gengiva finta nella protesi fissa su impianti Toronto Bridge sostituisce la vecchia metodica e migliora decisamente l’estetica
offrendo numerosi vantaggi:
- elimina il problema estetico dei denti lunghi poiché parte dello spazio che si è venuto a creare (a causa del riassorbimento osseo patologico) è occupato appunto dalla gengiva finta che sormonta quella naturale e i denti mantengono una altezza fisiologica.
- Questa gengiva artificiale (che risulta essere parte integrante della protesi fissa) si adagia sopra quella naturale creando un effetto ottico di continuità con la stessa da farla sembrare vera.
- Le caratterizzazioni eseguite dal laboratorio (piccole macchie, riproduzioni di vasi sanguini artificiali, colorazioni naturali) conferiscono un aspetto molto naturale alla gengiva riprodotta..
- Anche l’eventuale ristagno di cibo sotto la protesi è controllato ed evitato dalla corretta anatomia conferita e dalla giusta pressione della gengiva artificiale su quella naturale.
- Un’altra ragione per cui nella protesi fissa Toronto Bridge si utilizza la gengiva finta o flangia è per motivi tecnici ovvero, essendoci la flangia a nascondere gli impianti dentali questi ultimi possono essere inseriti dall’implantologo in qualsiasi punto senza dover tener conto di limiti imposti dalla preservazione dell’estetica.
- La maggiore preoccupazione dei futuri portatori di protesi fissa su impianti dentali consiste nell’imbarazzo indotto dall’idea che i loro interlocutori possano accorgersi della protesi a causa della linea che suddivide la gengiva finta da quella naturale. Il problema è stato risolto progettando il dispositivo protesico in maniera tale che detta suddivisione si trovi oltre la linea del sorriso e quindi rimane nascosta.
Linea del sorriso
In questo caso durante un sorriso naturale, la giunzione tra la gengiva artificiale e quella naturale nonostante lo stiramento estremo del labbro rimane coperta dallo stesso garantendo una ottima estetica.
ASSENZA GENGIVA ARTIFICIALE
Esistono anche delle condizioni in cui non è necessario l’utilizzo di gengiva artificiale in quanto non è presente una forma di riassorbimento ossea e gengivale tale da richiedere una soluzione protesica di questo tipo.
In questo caso viene proposta una protesizzazione Toronto Bridge senza gengiva finta con i denti artificiali adagiati direttamente sulla gengiva naturale.
Ottimo l’effetto estetico, ma alcune volte viene complicato dalla presenza di spazi scuri interprossimali (causati dalla carenza per retrazione di gengiva naturale interpapillare) che oltre a pregiudicare l'effetto estetico possono essere talvolta anche causa di ristagno di residui alimentari.